Lezione di chitarra n. 4: L’utilizzo combinato di scale e accordi (in base alla tonalità)

Tralasciando per il momento ciò che abbiamo visto nella Lezione n° 1, che comunque (forse) si tratta del più utile insegnamento in assoluto, possiamo ricordare che nelle lezioni precedenti abbiamo visto separatamente la costruzione e l’utilizzo delle SCALE e la costruzione e l’utilizzo degli ACCORDI in funzione della tonalità.

In questa importante lezione proveremo a mettere insieme questi due “pilastri” della musica occidentale studiando più attentamente i loro “legami atomici” cioè al livello di singole note.

Come sempre per studiare nuovi concetti prendiamo in considerazione la tonalità di “DO maggiore” poiché essa non presenta alterazioni. Dalle lezioni precedenti sappiamo che il sesto grado della tonalita’ di DO maggiore e’il LA minore al quale corrisponde la scala “Eolica”.

Nella figura sottotante, le note della suddetta scala “Eolica” sono rappresentate dai cerchietti rossi.

Supponiamo adesso che la canzone su cui stiamo improvvisando cambi accordo e quindi dopo il LA minore viene suonato il FA maggiore, in accordo alla nostra lezione n. 2 dovremmo suonare la scala “Lidia” di FA ed in effetti cosi’ facendo tutto funziona bene; ma cosa succede se provassimo ad azzardare qualcosina in piu’ ?

Proviamo a considerare questo FA che sta suonando in questo momento non come quarto grado di DO ma bensi’ come un vero e proprio primo grado.

Facendo questa assunzione dovremmo suonare la scala “Ionica” di FA e non piu’ la “Lidia” e suonare la scala Ionica di FA (partendo dal primo tasto della sesta corda) equivale a suonare la scala “Frigia” di LA (partendo dal quinto tasto della sesta corda) che e’ la scala rappresentata dai pallini neri nella figura sottostante.

La figura sottostante quindi rappresenta la sovrapposizione di due scale: la scala Eolica di LA (sesto grado di DO maggiore) (cerchietti rossi) e la scala Frigia di LA (terzo grado di FA maggiore) (pallini neri).

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Cosa notiamo? Notiamo che esse sono quasi identiche, eccezion fatta per una sola nota (e le sue ottave), questa nota e’ il SI, che per la tonalita’ di DO maggiore (DO maggiore e’ il primo grado) e’ naturale mentre per la tonalita’ di FA maggiore (FA maggiore e’ il primo grado) e’ bemolle.

Ne cocludiamo che cambiare una sola nota (in questo caso da Si a Sib) comporta l’interpretazione di uno stesso accordo sotto una luce completamente diversa. Se suoniamo il Si naturale stiamo interpretando il FA maggiore come quarto grado di DO maggiore (tonalita’) mentre suonando il Si bemolle stiamo dando al FA maggiore la valenza di tonalita’ (primo grado).

Nella teoria musicale occidentale, mettendoci nelle stesse condizioni di prima (scala “Eolica” di LA come sesto grado della tonalita’ di DO maggiore), c’e’ un solo altro caso in cui un’altra scala differsca per solo una nota dalla scala Eolica suddetta; questo caso e’ la scala “Dorica” di LA quando siamo nella tonalita’ di SOL maggiore.

Nella figura sottostante i cerchietti rossi rappresentano (come prima) le note della scala “Eolica” di LA come sesto grado della tonalita’ di DO maggiore mentre i pallini neri rappresentano le note della scala “Dorica” di LA come secondo grado della tonalita’ di SOL maggiore.

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In questo caso la nota che cambia e’ il FA, nel primo caso (tonalita’ di DO maggiore) e’ naturale, mentre nel secondo caso (tonalita’ di SOL maggiore) e’ diesis.

Ricapitolando abbiamo visto che partendo dalla tonalita’ di DO maggiore (in cui le note non sono alterate) possiamo passare a due differenti tonalita’ semplicemente alterando una singola nota per volta, inoltre, la teoria musicale occidentale, prevede solo due casi in cui questo si puo’ fare. La teoria musicale occidentale chiama “tonalita’ vicine” quelle tonalita’ che possono essere raggiunte mediante una sola alterazione di una sola nota di una tonalita’ di partenza, inoltre, il sistema musicale occidentale, colloca visualmente queste tonalita’ vicine rispettivamente a sinistra e a destra della tonalita’ di partenza.

Nel nostro caso possiamo passare dalla tonalita’ di DO maggiore (al centro) verso la tonalita’ di FA maggiore (a sinistra) abbassando di un semitono il SI (settimo grado del DO) e possiamo passare dalla tonalita’ di DO maggiore (al centro) alla tonalita’ di SOL maggiore (a destra) alzando di un semitono il FA (quarto grado di DO).

Vedremo in maggior dettaglio questo ragionamento nella prossima lezione, cio’ che e’ importante in questa lezione e’ che, senza cambiare nota di partenza, applicando semplicemente due scale leggermente differenti nella stessa posizione si puo’ addirittura cambiare una tonalita’ intera, percio’ suonate le scale con attenzione e molto senso di responsabilita’ ! :)

→ una doverosa annotazione e’ la seguente: quando parlo di scale faccio sempre riferimento alle scale “modali” cioe’ quelle composte da tutte le sette note che ho discusso nella lezione 2. Sentirete (o gia’ avete sentito) parlare delle scale ‘pentatoniche’ ; le scale pentatoniche sono composte da 5 note; le scale maggiori sono composte dai gradi: 1, 2, 3, 5, 6 mentre le scale minori pentatoniche sono composte dai gradi: 1, 3, 4, 5, 7 . Nei due esempi precedenti possiamo notare che se consideriamo le scale pentatoniche invece delle scale modali, non abbiamo differenze tra le coppie di scale messe a confronto poiche’ le scale pentatoniche non contengono il grado di SI nel primo caso ne’ il grado di FA nel secondo caso. Questo implica che se il FA maggiore abbia o no la funzione di primo grado (nel primo caso) o se il SOL maggiore abbia o no la funzione di primo grado (nel secondo caso) rimane una possibilita’ inespressa.